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Nevralgia del trigemino: quando il mal di denti non è causato dai denti

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Nevralgia del trigemino: quando il mal di denti non è causato dai denti

Nevralgia del trigemino: quando il mal di denti non è causato dai denti

Nevralgia del trigemino: quando il mal di denti non è causato dai denti

Il mal di denti è una delle esperienze più comuni e fastidiose che ognuno di noi può sperimentare almeno una volta nella vita. Di solito, la causa è un'infiammazione della polpa dentale – la parte interna del dente che contiene vasi sanguigni e terminazioni nervose – e il dolore viene trasmesso al cervello attraverso il nervo trigemino, il principale nervo responsabile della sensibilità del viso e della bocca.

Ma cosa succede quando il dolore è presente, intenso, ma non c'è alcun problema dentale evidente? In questi casi, il responsabile potrebbe non essere il dente... ma proprio il nervo!

Cos'è il nervo trigemino?

Il nervo trigemino è il quinto nervo cranico e si divide in tre rami principali:

  • Ramo oftalmico (superiore) – che innerva la fronte e gli occhi

  • Ramo mascellare (medio) – che innerva la guancia, il naso, il labbro superiore e i denti superiori

  • Ramo mandibolare (inferiore) – che innerva la mandibola, i denti inferiori, il mento e parte della lingua

È un nervo fondamentale per la percezione sensoriale del volto, ma può essere anche la sede di una condizione molto dolorosa: la nevralgia del trigemino.


Cos'è la nevralgia del trigemino?

La nevralgia trigeminale è una patologia neurologica che causa dolori improvvisi, acuti e lancinanti al volto, localizzati in genere su un solo lato. Può colpire qualsiasi dei tre rami del nervo, anche se più frequentemente interessa la zona mascellare o mandibolare, proprio dove il dolore può essere confuso con un comune mal di denti.

Il dolore si presenta sotto forma di scariche elettriche o pulsazioni molto forti, della durata di pochi secondi o minuti, spesso scatenate da azioni banali come:

  • Mangiare

  • Lavarsi i denti

  • Parlare

  • Toccare la pelle del viso

  • Un colpo d'aria fredda

Questi “attacchi” dolorosi possono ripetersi più volte al giorno, rendendo molto difficile la vita quotidiana di chi ne soffre.


Perché il dentista è spesso il primo a riconoscerla?

Poiché il dolore si concentra nella zona della bocca, delle gengive o dei denti, molti pazienti si rivolgono al dentista pensando di avere una carie, un'infezione o un dente del giudizio infiammato. Tuttavia, se durante la visita non si riscontra nessuna causa odontoiatrica evidente, e il dolore presenta le caratteristiche tipiche della nevralgia (brevità, intensità, localizzazione unilaterale), il dentista può sospettare una nevralgia del trigemino.

In questi casi, è fondamentale una corretta diagnosi differenziale: evitare trattamenti odontoiatrici inutili e indirizzare il paziente verso un neurologo o un centro specializzato è il primo passo per alleviare il dolore e iniziare un percorso terapeutico corretto.


Quali sono le cause della nevralgia del trigemino?

Le cause precise non sempre sono note. In molti casi si parla di nevralgia essenziale o idiopatica, cioè senza una causa apparente. Tuttavia, in altri casi può essere provocata da:

  • Compressione del nervo da parte di un vaso sanguigno (la causa più comune)

  • Traumi o interventi chirurgici al volto

  • Sclerosi multipla o altre patologie neurologiche

  • Tumori o anomalie vascolari (più rari)

Per questo motivo, in caso di sospetto, lo specialista può richiedere esami di approfondimento come RMN (risonanza magnetica) o TAC.


Come si cura la nevralgia del trigemino?

Il trattamento dipende dalla gravità e dalla frequenza del dolore. Tra le opzioni terapeutiche troviamo:

Terapia farmacologica

Il primo approccio è spesso a base di farmaci anticonvulsivanti (come la carbamazepina) che riducono la trasmissione del dolore lungo il nervo. Questi farmaci sono molto efficaci, ma possono avere effetti collaterali da monitorare.

Terapie chirurgiche o interventistiche

In casi resistenti alla terapia farmacologica, si può intervenire con:

  • Radiofrequenza o termocoagulazione del nervo

  • Decompressione microvascolare (intervento neurochirurgico)

  • Gamma Knife (radiochirurgia)

Ogni caso va valutato singolarmente da un neurologo specialista o un neurochirurgo.